17.3.12

Dopo la "lipo", metti il tuo grasso in banca

di Caterina Somma

Grazie ad una tecnica denominata "banking", oggi è possibile conservare il proprio grasso, prelevato con una liposuzione, per poi riutilizzarlo per interventi futuri. Ad esempio? Per un aumento di seno con materiale autologo e, quindi, naturale, atossico e… gratis!

In Italia si effettuano ogni anno circa 150 mila interventi
estetici. Circa un quarto di essi è rappresentato da liposuzioni. Si tratta di
un mercato in continua espansione che non ha subito flessioni nemmeno a causa
della crisi economica. Fino ad oggi tutto il grasso prelevato con le
liposuzioni veniva gettato via. Oggi invece, grazie a questa tecnica di
chirurgia estetica, è finalmente possibile, a costi contenuti, la
crio-conservazione del tessuto adiposo prelevato durante una liposuzione. Il
grasso potrà poi essere riutilizzato, in un secondo momento, sullo stesso
paziente dal quale è stato prelevato.

Ma perché conservare il proprio grasso?
La risposta è semplice: per consentire al paziente di disporre di un filler naturale che non può creare alcun problema di incompatibilità né di allergia, per interventi futuri di lipofilling, anche dopo anni, senza la necessità di sottoporsi ad ulteriori prelievi. Con questa metodica, quindi, si risparmia
tempo, si abbattono i costi ma, soprattutto, si evitano tutti i problemi che possono insorgere con i materiali abitualmente usati in chirurgia additiva. E per le persone magre? Questa tecnica ha una risposta incoraggiante anche per chi non può procedere con una vera e propria liposuzione.

Oggi, infatti, è possibile asportare soltanto pochi centimetri cubici di grasso e, prima di congelarli, amplificarli in vitro, grazie alle cellule staminali contenute in esso. Bastano 40-50 centimetri cubici di grasso, prelevato addirittura senza anestesia, per avere, dopo un mese, 500-700 cc dello stesso. E poi
procedere al reimpianto.

clicca sull'immagine per visualizzarla interamente

Di questa metodica, ne parliamo con il dottor Roberto Scalco, Presidente dell’Associazione Medica Chirurgia Estetica Avanzata. Il dottor Scalco è noto per aver effettuato per primo, in Europa, il lifting alle staminali

In che cosa consiste, dottor Scalco, la novità del "banking"?
"Nella possibilità tecnica di stoccare il grasso. Fino ad oggi, il grasso che veniva prelevato per essere usato come filler, doveva essere utilizzato immediatamente. Oggi, invece, ci sono delle aziende, le stesse che bancano il cordone ombelicale, che hanno messo a punto questa tecnica che consente di conservare anche il grasso, in vapori di azoto liquido,  a -196 gradi centigradi".

E' vero che anche il grasso è ricco di cellule staminali?
"Molto più del midollo osseo".

Le staminali che si prelevano dal tessuto adiposo potrebbero essere utilizzate per scopi differenti da
quelli della chirurgia estetica?
"Sì, ed è una cosa di estrema importanza. Dal tessuto adiposo prelevato con una lipoaspirazione è possibile ottenere cellule staminali  mesenchimali (ADSC), cellule pluripotenti, ossia in grado di differenziarsi in cellule di vari tessuti come quello osseo, adiposo, cartilagineo, cardiaco e muscolare. Sono le stesse staminali contenute nel midollo, nel liquido amniotico e nel tessuto epiteliale.

Quindi, conservare il proprio grasso potrebbe esserci utile in futuro…
"E' proprio questo il messaggio che vorrei che
arrivasse ai lettori! Alle pazienti che oggi decidono di fare una lipo – sono veramente tante oggi – vorrei dire di non buttare via il grasso. E' importante rendersi conto si tratta di è una fonte ricchissima di cellule staminali. Perché quindi non afferire ai centri dove è possibile bancarlo e differenziarlo? In questo modo ci si garantisce una forma terapeutica per un nostro problema, una nostra patologia futura. Le cellule staminali sono il futuro della medicina riparativa e ricostruttiva. Potrebbero davvero esserci molto utile, in futuro, non solo per noi, ma anche per i nostri figli… Il prelievo di cellule dal grasso, tra l'altro, non pone nessun problema di tipo etico o politico, come invece avviene nel caso di quelle embrionali". 

Il grasso quindi si può conservare, ma si può anche  amplificare e differenziare. Come avviene, tecnicamente, tutto ciò?
"Una volta effettuato il prelievo, il grasso viene ritirato dall'istituto che provvede ad estrarre le staminali, per poi accedere alle procedure di congelamento ed espansione cellulare. A seguito del prelievo si potrà decidere se crioconservare le cellule estratte per un eventuale impiego futuro oppure richiedere subito l’espansione, che deve avvenire attraverso procedure operative adeguatamente certificate, per eventuali trattamenti. Per ottenere un numero rilevante di staminali espanse bisogna attendere circa 20 giorni dal prelievo. Successivamente è possibile differenziare queste cellule, secondo una linea pilotata".

Torniamo alle applicazioni di questa tecnica in estetica. In che maniera le staminali favoriscono il successo di un intervento di chirurgia additiva?
"Tra le caratteristiche di queste cellule c'è la proprietà di ricreare nuovi vasi sanguigni. Sono in grado, quindi, di dare un aumento di irrorazione sanguigna all'impianto di grasso, comunemente detto
lipofilling. Questo tipo di intervento, che viene effettuato già da cento anni, ha dei grossi limiti, perché buona parte del grasso introdotto si riassorbe, non 'tiene'… Ne attecchisce solo circa il 20 percento. Grazie alle cellule staminali adulte, invece, che in due-tre settimane sono in grado di creare nuovi vasi sanguigni, si è arrivati ad un attecchimento di questo grasso del 70-80 percento. 

Che vantaggi offre l'utilizzo dell'adipe al posto dei comuni filler?
I materiali che si utilizzano oggi sono sempre più sicuri, tuttavia esiste sempre il rischio di rigetto, di intolleranze e di reazioni allergiche. Con l'utilizzo del proprio grasso, un filler completamente gratuito
e atossico, queste complicanze non possono verificarsi. L'aumento di volume sarà meno traumatico, senza cicatrici. E poi un seno viene molto più bello!"

Lei utilizza già il grasso "arricchito" di staminali?
"Sì, grazie ad un apparecchio che si chiama Celution System. Ma ho bisogno di prelevare dalla paziente almeno 500 grammi di grasso (è la quantità minima per mettere in funzione la macchina) e poi processarlo. Con il "banking" invece, sarà possibile togliere alla paziente anche solo 50 grammi  - non serve nemmeno la sala operatoria, perché per una quantità minima non serve nemmeno l'anestesia locale – farlo avere all'istituto (rispettando la catena del freddo!) che provvederà a fare l'espansione. Da 50 grammi ne possono ottenere anche 5000. Questo significa avere la possibilità di fare grossi aumenti di volume, anche da pazienti molto magre". 

Chi ha già effettuato aumenti del seno può giovarsi di questa metodica?
 

"Certo. Ad esempio, dopo un dimagrimento, è utile impiantare il grasso tra la protesi e la pelle, per creare quel pannicolo che impedisce che si vedano, in trasparenza, le pieghe della protesi stessa".

Possiamo, in linea generale, dare qualche indicazione sui costi?
"Si parla di 950 euro per uno stoccaggio di 5 anni, e 100 euro in più per ogni anno successivo. Per l'espansione siamo intorno ai 3000/4000 euro, per la differenziazione ci vuole qualcosa di più. Mi riferisco alle cifre del 'Bioscience Institute', di San Marino. Per è ovvio che nel momento in cui la tecnica prenderà piede, i costi si abbasseranno.


Celution system
Si tratta di un'apparecchiatura prodotta negli Stati Uniti, che consente di effettuare il trapianto di tessuto adiposo. Viene utilizzata per ricostruire la mammella dopo interventi di mastectomia, per migliorare i risultati estetici dopo interventi chirurgici, per la riparazione dei danni da radioterapia o per effettuarne aumenti di volume in chirurgia plastica. Consente di ottenere risultati più stabili, completi e naturali. A differenza del classico lipofilling (iniezione di grasso centrifugato), con questa apparecchiatura è possibile selezionare in modo specifico la colonia di cellule staminali progenitrici di cellule adipose che rende stabile e duraturo il trapianto di grasso.

Per ulteriori informazioni:


Il dottor Roberto Scalco, iscritto all'Albo professionale dei Medici dal 1993, subito dopo la laurea ha iniziato un tirocinio professionale presso un noto chirurgo plastico della Capitale e nello stesso periodo è stato ammesso nella Scuola di Specializzazione in Chirurgia Plastica ed Estetica del Policlinico Agostino Gemelli di Roma, dove si è  specializzato nel '98. Ha realizzato, per primo in Europa, il lifting alle cellule staminali grazie al prelievo autologo di cellule del grasso opportunamente trattate. Sempre con cellule staminali autologhe, effettua aumenti del seno senza necessità di tagli. Attualmente è uno dei tre chirurghi in Italia a possedere la macchina che consente il trattamento del grasso e la sua trasformazione in cellule staminali (sistema brevettato "Celution"), con la quale vanta numerose procedure (aumenti di volume, gluteo seno, anche associati lifting e rinnovamento del decolletè e delle mani). E' inoltre Presidente dell'Associazione Medica Chirurgia Estetica Avanzata, che promuove una corretta informazione sulle tecniche più moderne e meno invasive di chirurgia estetica e plastica. L'Associazione ha inoltre lo scopo di curare malformazioni e danni di guerra di bambini, adolescenti e giovani madri di paesi meno fortunati del mondo. 
Info su:

0 commenti:

Posta un commento